Chiara, rossa e scura sono le tre storiche declinazioni della birra che oggi sono sorpassate ed hanno lasciato lo spazio alle Weiss, alle Pale Ale, le Lager, le Stout e molte altre ancora, perché il mondo della birra non ha confini e le più importanti aziende produttrici di birra lavorano continuamente per dar vita a nuovi sapori modificando i tempi e le lavorazioni degli ingredienti principali. Ma potete provare anche voi a preparare una birra a casa vostra ed assaporare con maggior soddisfazione il frutto del vostro lavoro!
Il fenomeno dell’Homebrewing attualmente interessa una nicchia di persone, ma ha tutte le carte in regola per espandersi perché, grazie ai kit che si trovano in commercio, fare la birra è molto facile e poi perché sono veramente poche le persone a cui non piace la birra! Preparare la birra artigianale a casa propria, oltre che consentire un risparmio notevole, permette di divertirsi e gustarsi un prodotto veramente artigianale, che è reso ancor più buono dall’impegno personale che vi si è dedicato.
Abbiamo parlato di kit già pronti per la produzione casalinga di birra in quanto rappresentano la metodologia ideale per chi non ha dimestichezza con quest’hobby, ma anche per chi ha non ha tantissimo tempo a disposizione. I risultati sono sicuramente migliori utilizzando l’estratto non luppolato, al posto di quello già luppolato presente nei kit, ma non abbiamo dubbi che come punto di partenza è perfetto. Per imparare un’arte come quella di fare la birra occorre andare per gradi e non avere troppa fretta di fare grandi cose perché i risultati potrebbero essere disastrosi!
Guida alla preparazione della birra per principianti
L’attrezzatura necessaria, fatta eccezione ovviamente delle bottiglie dove andrà versata e conservata la birra, è presente nei kit completi e acquistarla in questo modo consente di risparmiare. Tuttavia, per chi preferisce comprare i vari strumenti singolarmente ricordiamo che quelli fondamentali che non dovrebbero mai mancare sono:
– 2 fermentatori da 25/30 litri, in acciaio inox, vetro o plastica
– le bottiglie, meglio se in vetro scure in quanto la luce danneggia la birra, e i relativi tappi; non necessariamente le bottiglie vanno acquistate vuote, si possono conservare quelle comprate al bar o al supermercato;
– l’acido paracetico o la candeggina (molto diluita) per pulire e rendere sterili tutti gli attrezzi che entrano in contatto con il mosto, come le bottiglie, i tappi, i fermentatori;
– 2/3 tubi di plastica per alimenti, da usare per travasare
– 1 lavabottiglie a scovolo
– 1 termometro adesivo che va posto sul fermentatore principale 1 densimetro, utile per misurare il processo di fermentazione.
Per quanto riguarda il procedimento, esso è abbastanza semplice e veloce.
1) Mettere la lattina di estratto a riscaldare in acqua calda in modo da rendere più liquido il suo
contenuto e consentire un travaso migliore.
2) Versare il contenuto della lattina in una pentola contenente almeno 2,5 litri d’acqua e far bollire per circa 5 minuti. Alcuni estratti richiedono un’aggiunta di zucchero, cosa che non si traduce automaticamente con una dolcezza della bevanda finale. Quindi occorre leggere l’etichetta della propria lattina per capire se necessita di altro zucchero o meno.
3) Far raffreddare e travasare il tutto nel fermentatore, aggiungendovi poi il quantitativo richiesto di acqua fredda. A patto che non abbia gusti particolari, l’acqua fredda può essere della comune acqua di rubinetto.
4) Controllare la temperatura del mosto e se è intorno ai 20°C aggiungere anche il lievito secco, che andrebbe tenuto circa 30 minuti in un piccolo contenitore con dell’acqua a 30°C.
5) Mescolare bene e misurare con il densimetro la gradazione saccarometrica, la quale deve aggirarsi sempre sui 20°C. Quindi chiudere bene il fermentatore e spostarlo in una stanza buia, pulita e con una temperatura tra i 18 e i 22°C.
La fermentazione avrà inizio indicativamente dopo 5 ore dall’aggiunta del lievito, anche se ogni lievito ha tempi differenti e quindi non possiamo fornire informazioni standard, e finirà dopo circa una settimana. Gli elementi che fanno capire che la fermentazione è conclusa sono il sedimento del lievito sul fondo e il raggiungimento del livello indicato nelle istruzioni.
Infine, per l’imbottigliamento si consiglia di portare pazienza, quindi di fare un primo travaso nel secondo fermantatore quando la fermentazione è conclusa ed aspettare quindi un’altra settimana per il travaso nelle bottiglie. Prima di procedere con l’imbottigliamento si consiglia tuttavia di aggiungere dello zucchero, circa 6 gr per ogni litro di birra, che garantisce la giusta frizzantezza e schiuma.
Il passaggio aggiuntivo del secondo travaso rallenta un poco i tempi, ma consente di rendere la birra maggiormente limpida, nonché di far percepire meno l’aroma del lievito, soprattutto a livello di gusto.
In ogni caso, per essere buona e pronta da bere occorre aspettare poi un altro mese, in quanto la birra ha bisogno di maturare al buio, in piedi. Se possibile, sarebbe meglio tenerla due settimane in un luogo dove vi sono sui 20°C e spostarla poi in un posto ancor più fresco, tipo una cantina per esempio, dove vi sono meno di 15°C.