Un alimento che non manca mai in tavola, ma soprattutto in cucina, è il pomodoro, un ortaggio facilmente coltivabile che presenta oltre un centinaio di varietà. Esse si distinguono le une dalle altre per la forma, il sapore, ed anche il colore. Infatti, nonostante siamo abituati a vedere pomodori rossi, alcune tipologie sono verdi, altre gialle, ed altre ancora perfino nere!
Ecco che anche la scelta del tipo di semi di pomodoro da acquistare e coltivare nell’orto o nel balcone di casa, dovrà tenere di conto dei gusti e degli impieghi che si vogliono fare. Infatti il sapore delle varietà dei pomodori si presta bene per preparazioni culinarie differenti. Per esempio i pomodori datterini sono ideali per condire le pizze, i pomodori San Marzano sono i più utilizzati per le salse e le passate, i pomodori cuor di bue sono “da tavola”, usati cioè sia nelle insalate che in piatti freddi come capresi o come contorno a cui aggiungere solo un filo d’olio.
Allo stesso modo, la scelta del tipo di pomodoro da coltivare dovrà tenere in grande considerazione la sua crescita ed il suo sviluppo, cioè se è di tipo determinato oppure indeterminato, cosa utile sia per predisporre il terreno, ma anche per avere lo spazio necessario ad accogliere senza problemi la pianta. È risaputo, infatti, che affinché una pianta cresca bene ed in salute deve avere il giusto spazio tanto sotto terra che al di sopra.
Il terreno ideale per coltivare i pomodori
Per quanto riguarda nello specifico il pomodoro, quest’ortaggio necessita di vasi dal diametro dagli 8 ai 10 centimetri, da posizionare in punti soleggiati. L’ortaggio necessita infatti di luce e calore continui, la temperatura minima ideale è intorno ai 12°-15°, mentre quelle superiori sono tutte ben accette. La crescita è compromessa quando le temperature scendono sotto i 5°, per questo durante l’inverno se ne consiglia la coltivazione in serra.
Il pomodoro è un ortaggio che si adatta abbastanza bene a qualsiasi tipo di suolo, tuttavia i risultati migliori si vedono nei terreni ricchi di sostanza organica, concimati cioè con letame, ma anche con concimi di tipo minerale, come azoto, potassio e fosforo. Quel che è importante è che le quantità di quest’ultimi elementi siano ben equilibrate, quindi se dopo una ventina di giorni dalla semina o dal trapianto, la pianta non cresce, forse ci può essere bisogno di un’aggiunta di azoto. Quest’ultimo elemento è quello che infatti stimola maggiormente la crescita.
Come e quanto irrigare
Come accennato, la coltivazione dell’ortaggio più famoso e richiesto è abbastanza semplice, ma è fondamentale non commettere errori banali, come l’irrigazione direttamente sulla pianta. Infatti, tutte le varietà di pomodori amano tanto il sole quanto detestano l’acqua, l’irrigazione deve avvenire solo sulle radici ed all’interno del terreno, ma mai su fusto e foglie. Per questo solitamente si consiglia di scavare un solco nel terreno accanto alle radici e di dirigervi all’interno l’acqua.
Si consiglia altresì di evitare di usare acqua fredda e di non esagerare con le innaffiature: il terreno deve essere costantemente umido, soprattutto durante il periodo della fioritura, ma non troppo. I ristagni d’acqua non sono salutari e possono compromettere lo sviluppo dei pomodori.
In linea generale si consiglia di fornire mezzo litro d’acqua al giorno, cosa che negli orti può essere risolta con l’installazione di un sistema di irrigazione.
Ciò che invece ne favorisce il corretto sviluppo sono i sostegni e i tutori che, come si evince dal nome stesso, sostengono la crescita, ma soprattutto la stabilità della pianta. La pianta di pomodoro è infatti un rampicante, quindi ha bisogno di avere al suo fianco un sottile palo in legno o una canna di bambù per non piegarsi su se stessa quando cresce. Il suo peso tende infatti a sbilanciarla.
Come curare il pomodoro
Al fine di evitare malattie o altri problemi, è bene controllare spesso come la pianta si presenta e se all’altezza delle foglie si formano dei piccoli germogli, i quali sono noti come femminelle. Insieme ai succhioni che crescono invece alla base della pianta, essi prelevano i nutrienti e le energie del pomodoro e per questo motivo vanno recisi. Non necessariamente vanno eliminati del tutto, possono infatti essere lasciati nel terreno dove il pomodoro è piantato.
Di sicuro invece vanno buttate le piante di pomodoro che si ammalano o prendono funghi. Non vanno bene per il compostaggio e non vanno quindi lasciate per nessun motivo sul terriccio. In ogni caso, anche il terreno stesso va monitorato in quanto alcune malattie, prima tra tutte le peronospora, possono lasciare tracce nel terreno e questo può arrivare a colpire l’orto anche in un secondo momento. Per questo sarebbe consigliabile, per chi ha un appezzamento di terra e non coltiva sul balcone, fare una rotazione delle colture.