Al mattino, dopo pranzo, dopo una lunga ed intensa giornata di lavoro un caffè è proprio quello di cui si ha bisogno. Il caffè è una delle abitudini più comuni di noi italiani ed è sempre un piacere assaporarne una tazzina, soprattutto se preparata da una moka o, ancora meglio, da una caffettiera napoletana. Se infatti vogliamo parlare di caffè buono bisogna prendere in considerazione l’eccellenza italiana, quindi dobbiamo parlare della cuccumella, che è appunto la caffettiera napoletana così come è conosciuta e chiamata nella sua città natale.
Preparare il caffè con la caffettiera napoletana è un’attività differente da quella che si può avere con le classiche caffettiere, ed è anche il risultato finale, cioè il gusto del caffè, è ben diverso. Esso si presenta infatti intenso e rotondo.
La storia della caffettiera napoletana
Pur quanto sia oggi un oggetto partenopeo, fortemente ancorato alla nostra tradizione, lo strumento così come lo conosciamo, composto da quattro parti montate ed incastrate tra loro, è nato in Francia. Il padre di tale invenzione, datata 1819, è infatti il francese Morize. In Italia è arrivata qualche anno dopo ed è stata largamente utilizzata fino al 1930 circa, anno in cui Alfonso Dialetti brevettò la moka.
Come si usa la caffettiera napoletana
Si rende necessario spiegare nel dettaglio l’utilizzo di questa caffettiera in quanto, come abbiamo detto, richiede un procedimento diverso rispetto alle ormai comuni caffettiere. Il motivo principale è che la cuccumella è formata da diversi elementi che sono: il serbatoio cavo dove si mette il caffè in polvere, il serbatoio forato che accoglie l’acqua ed il serbatoio cavo, il filtro del caffè da avvitare sopra il serbatoio cavo, la caffettiera da cui fuoriesce il caffè pronto e il coperchio.
Il procedimento conta quindi dei seguenti passaggi:
1) Riempire il serbatoio cavo con il caffè in polvere, arrivando fino al limite indicato e senza schiacciare la polvere.
2) Avvitare il filtro sopra il serbatoio.
3) Mettere l’acqua nel serbatoio forato, raggiungendo sempre il limite indicato.
4) Inserire il serbatoio cavo all’interno di quello forato.
5) Aggiungervi il corpo con il cappuccio ed avvitare.
6) Mettere sul fuoco dalla parte con il serbatoio contenente l’acqua.
7) Quando inizia ad uscire l’acqua dal foro del serbatoio spegnere la fiamma e girare la caffettiera napoletana. Per eseguire quest’operazione è importante avere una presa salda, proteggersi con delle presine per non bruciarsi e capovolgere la cuccumella in un colpo solo.
8) Controllare il serbatoio del caffè e quando non c’è più acqua, svitare l’altro serbatoio, posizionarci sopra il coperchio e versare il caffè.
Come si lava la caffettiera napoletana
Circa la pulizia delle caffettiere, in generale, esistono due scuole di pensiero diverse. Vi sono infatti molte persone che sostengono che la caffettiera non andrebbe mai pulita per non alterare il sapore unico del caffè. Noi siamo invece dell’avviso che per non rovinare lo strumento e non creare troppe incrostazioni, dopo un certo numero di utilizzi si renda necessario lavarla, in modo tuttavia non aggressivo o invasivo.
Ovviamente per quanto riguarda la parte esterna, che è in alluminio, non vi è alcun problema in quanto non entra in contatto con il caffè e non va quindi ad alterare il suo gusto. Non filtrando i liquidi, l’alluminio esterno ovviamente non si sporcherà quanto quello interno e può essere pulito semplicemente con una spugna morbida da cucina con del sapone liquido.
Per quanto riguarda invece gli elementi interni della caffettiera napoletana, il processo di pulizia è differente e si consiglia di farlo con degli ingredienti naturali di facile reperibilità; essi solitamente sono sempre presenti in cucina e sono buoni ed utili in quanto naturali.
Due valide alternative sono date da un infuso di acqua ed aceto bianco e da uno di acqua e bicarbonato: in entrambi i casi si tratti di utilizzare dell’acqua tiepida e di mettere insieme i due ingredienti in un recipiente di medie dimensioni, ponendovi poi all’interno i vari elementi della caffettiera. Tenerli quindi ammollo per una mezzora e poi pulirli con una spugna da cucina imbevuta dello stesso infuso. Tale operazione andrebbe fatta almeno una volta alla settimana se la caffettiera viene utilizzata quotidianamente, oppure subito dopo averla utilizzata se non siamo soliti utilizzarla e la si usa sporadicamente.