Per il giardino oppure per il balcone di casa, la camelia è un’ottima scelta. Si tratta infatti di una pianta molto longeva, che ben si adatta sia alle alte temperature che a quelle più rigide e che regala degli splendidi fiori dai colori lucenti ed il profumo avvolgente. Ovviamente, affinché ciò avvenga è necessario che la camelia cresca in salute, cioè che vengano rispettate le sue esigenze in termini di cure, terreno, irrigazione ed esposizione.
La camelia è una pianta originaria delle zone tropicali asiatiche, appartiene alla famiglia delle Theaceae e porta questo nome in onore di Georg Joseph Kamel, vale a dire del gesuita che importò per primo questa pianta dal Giappone.
Le specie di questa pianta sono più di 80 e si differenziano principalmente per il colore dei fiori, per la profumazione e per il periodo di fioritura. Sì, molte specie di camelie, a differenza di quanto detto in apertura, sono prive di odore. Inoltre, alcune specie fioriscono in primavera, come la Tsaii, la Reticulata e la Japonica per esempio, mentre la Vernalis, la Sinensis e la Sasanqua sbocciano quando le temperature sono più basse, tra l’autunno e l’inverno quindi. Si evince che la camelia a fioritura invernale ed autunnale sia maggiormente resistente ed in grado di tollerare il gelo rispetto a quella che fiorisce in primavera che è invece più sensibile. Per questo si è soliti definire la prima tipologia come rustica.
In ogni caso, la camelia è una pianta acidofila, la quale ha bisogno di un terreno ricco di azoto, fosforo e potassio, con un pH non eccessivamente acido. Il valore ideale è compreso tra i 5 ed i 6 e si rende necessario anche l’apporto di materiale drenante, come argilla espansa o ghiaia per esempio, cosa che contribuisce a rendere soffice il terreno. Inoltre, per la coltivazione ottimale della camelia, sia essa in giardino o in vaso, è importante aggiungere anche uno strato di pacciamatura tramite corteccia, la quale consente di mantenere la temperatura del terreno costante e di limitare l’evapotraspirazione, vale a dire la trasmissione dell’acqua dal terreno all’aria. Ciò aiuta ad evitare la siccità e la crescita di piante infestanti che possono minacciare la salute della camelia. La pacciamatura può essere rinnovata ogni 18 mesi circa, mentre 3 volte all’anno sarebbe necessario concimare con dei prodotti ricchi di sostanza organica; se invece si scelgono dei concimi chimici può bastare una sola concimazione annuale.
Per quanto riguarda l’irrigazione, essa deve esse frequente, soprattutto se la coltivazione è in vaso. La camelia ha bisogno di una buona idratazione, proprio direttamente sulle foglie e sui fiori, oltre che, ovviamente, sul terreno, sia in estate che in inverno. Quel che c’è da tenere a mente è che la pianta può soffrire tanto la siccità quando l’eccessiva irrigazione, quindi occorre non abbandonare nelle quantità perché i ristagni d’acqua sono nocivi. Allo stesso modo è nociva per la camelia l’acqua di rubinetto, in quanto ricca di calcare. Una malattia molto temuta è infatti la clorosi ferrica, quindi l’acqua di rubinetto andrebbe sempre evitata, così come l’acqua fredda.
Dal momento in cui, come abbiamo detto, esistono tanti tipi di camelia, non vi è un periodo specifico per piantarla. Può essere messa a dimora tendenzialmente tutto l’anno, anche se si sconsiglia la stagione estiva in quanto corrisponde al periodo di piena vegetazione della camelia e questo potrebbe creare un po’ di stress e comprometterne fin da subito la crescita.
La potatura può esser fatta dopo la fioritura: quel che si rende necessario è la semplice rimozione dei rami secchi, malformati o particolarmente sottili.
Per la camelia, ma in generale per tutte le piante, è importante osservare sempre con attenzione come si presenta, così da notare in tempo gli eventuali cambiamenti, i quali possono essere sintomatici di una malattia. Per esempio, la già citata clorosi provoca un ingiallimento delle foglie, mentre una sovraesposizione al sole provoca delle ustioni fogliari, cosa che fa assumere una colorazione bronzea alle foglie. Il consiglio è infatti quello di piantare la camelia in una zona di mezz’ombra, in quanto l’esposizione diretta al sole potrebbe nuocere alla sua salute.
Altri pericoli che corre la camelia è l’oziorrinco, vale a dire un insetto defogliatore che può essere combattuto con degli specifici trattamenti chimici. Se la camelia è colpita da questo insetto si capisce dal fatto che è presente un’erosione a mezzaluna sui margini fogliari. Se invece le foglie della pianta presentano delle macchie gialle a mosaico vuol dire che è rimasta vittima di un attacco virale; ancora, se le foglie presentano delle macchie tondeggianti e dal colore scuro si tratta di Phyllosticta camelliae. Infine, se sulle foglie della camelia si vedono delle macchie nere accompagnate da un avvizzimento dei germogli significa che è in corso un’aggressione da parte della Glomerella cingulata.