L’ortensia è una delle piante più amate dai professionisti del giardinaggio che sempre più numerosi adorano averne almeno un paio all’interno di un vaso per abbellire una moltitudine di contesti abitativi. Appartenente alla famiglia dell’Hydrangea, questa particolare specie di pianta è originaria dell’Oriente, dove soprattutto nei pressi dell’Himalaya e delle altre regioni limitrofe ha registrato nel tempo il suo più ampio successo. Una scoperta di tipo scientifico che riguarda nello specifico l’etimologia del nome della pianta è attribuibile all’intellettuale francese Philibert Commenson che decise in pieno XVIII secolo di inserire l’ortensia all’interno delle campagne dell’Europa, facendola giungere direttamente dalle terre della lontana Cina. A seconda del colore, della conformazione delle foglie e dai periodi di maggiore vitalità della pianta, esistono tipologie di ortensie più o meno diverse da quella tradizionale. Vediamo insieme quali sono quelle principali.
1. Ortensia Bianca
Tra tutte quelle presenti all’interno dei giardini sia europei che asiatici, l’ortensia bianca sembra essere maggiormente predisposta a crescere nella stragrande maggioranza dei Paesi extraeuropei che amano la coltivazione delle piante ad arbusto. Non a caso, l’ortensia che presenta dei fiori di colore tendente al bianco, viene considerata classica, ovvero quella che maggiormente si adatta ad una moltitudine di contesti. La vera e propria particolarità di questa tipologia di pianta dall’aspetto decorativo è offerta dalla complessa conformazione del fiore che in questo caso non si presenta di forma sferica, ma leggermente somigliante ad una coppa. Le foglie, raggiunto il loro pieno periodo di maturazione, possono avere un’altezza di 120 cm, rendendosi ideali da essere impiegate per la realizzazione di cespugli artificiali, coperture di pareti e bordure.
2. Ortensia Rossa
L’ortensia rossa presenta invece caratteristiche molto più marcate rispetto a quella bianca. I suoi fiori sono di colore rosso particolarmente intenso ed anche l’altezza delle foglie, in piena maturazione, è leggermente più pronunciata rispetto a quella delle altre tipologie. I cespugli possono talvolta raggiungere i due metri o due metri e mezzo di altezza. La varietà che presenta fiori di colore rosso è denominata, nella stragrande maggioranza dei casi, Kardinal.
3. Ortensia Blu
L’ortensia dai fiori blu ha delle dimensioni tendenzialmente contenute rispetto a quella rossa ed alla tradizionale bianca. Le foglie raggiungono più o meno i 130 cm di altezza. Numerosi esemplari di questa particolare tipologia sono stati introdotti da poco sul mercato. I fiori hanno una forma particolare, mentre la loro consistenza dipende molto dai metodi di coltivazione impiegati durante il periodo di fioritura della pianta stessa. Se coltivati in presenza di terreni ricchi di agenti chelanti, i fiori raggiungono una colorazione molto intensa che donano al fusto ed alle foglie grande brillantezza e vitalità.
4. Ortensia dai fiori lilla, verde e bicolori
Come ben sai, l’ortensia costituisce un valido esempio di pianta che per sua natura si contraddistingue maggiormente per la diversa conformazione ed il differente colore dei fiori. Non di rado, si possono notare in giardino delle Hydrangeaceae che ospitano fiori dalla tonalità lilla o verde. L’esistenza o meno di questi colori è direttamente proporzionale al grado di acidità e basicità del suolo attraverso il quale si sviluppano le radici. L’ortensia bicolore, ad esempio, costituisce una varietà attualmente molto apprezzata in quei terreni con un PH tendenzialmente elevato. Le varietà denominate Red Ace e Blauling sono quelle attualmente più apprezzate in commercio.
5. Ortensie rampicanti
Esistono tuttavia particolari tipi di ortensie che puoi tranquillamente decidere di coltivare in giardino se hai bisogno di creare delle coperture naturali a recinti o mura, adornandoli con dei fiori bellissimi e in grado di decorare al meglio l’esterno della tua abitazione. Gli esperti di botanica classificano le ortensie rampicanti in base ad una loro precisa conformazione che varia a seconda dell’altezza raggiunta dagli arbusti in piena fase di maturazione. Un valido esempio di ortensia rampicante è rappresentato dalla Hydrangea petiolaris che può sviluppare un arbusto alto circa due metri e mezzo. La sua coltivazione viene presa in esame mediante l’ausilio di appositi tutori che hanno il compito di seguire lo sviluppo della pianta, fino a quando la stessa raggiunga i parametri di altezza massima. Per le pareti e le recinzioni esterne più alte, puoi invece coltivare la varietà Quercifolia, la quale garantisce all’ambiente in cui viene posta un aspetto estetico-decorativo di una certa rilevanza.
6. Ortensie ideali per le bordure
Per ricoprire in modo adeguato particolari tipi di bordure può essere invece perfetta l’ortensia ben nota agli esperti di botanica mediante l’appellativo di Hydrangea Macrophylla che costituisce, nella fattispecie, un’alternativa di rilievo a fronte delle tante tipologie di ortensia facilmente reperibili sul mercato. La sua più grande peculiarità ci viene offerta dall’altezza dell’arbusto che può essere decisa a tuo piacimento, tramite apposite potature da effettuare ad intervalli di tempo regolari. La Macrophylla è comunque una delle varietà di ortensia più antica che la botanica abbia conosciuto per la storia importante che ha alle spalle. Secondo quanto si apprende da fonti verificate, la pianta conobbe un suo importante punto di approdo in Europa a partire dal XVII secolo, quando una serie di studiosi ne approfondì caratteristiche, criteri di coltivazione, periodi di fioritura, etc. Dopo alcuni studi di settore, ad esempio, si è arrivati a comprendere l’importanza legata alla sua coltivazione, da prendere in seria considerazione se si vuole permettere alla pianta di svilupparsi in maniera adeguata. Il segreto è nel clima: se coltivata a ridosso di zone umide, la Macrophylla garantisce un’ottima fioritura. Il terreno deve essere sufficientemente drenato, acido e ricco di minerali e sostanze organiche nutritive per il benessere del fusto. Inoltre, appurata l’esistenza di alcune delle principali proprietà benefiche, gli esperti della nutrizione giapponesi la indicano all’interno di diete alimentari a base di anti-ossidanti naturali. Mediante l’utilizzo delle foglie è possibile infatti preparare un ottimo tè dal sapore dolce e delicato che la popolazione orientale ama sorseggiare in compagnia ed a qualsiasi ora del giorno.