Sudare è fisiologico ed ha anche una sua utilità, serve infatti per regolare la temperatura corporea, ma sudare tanto da gocciolare in condizioni che possiamo definire normali, rappresenta invece un problema fastidioso ed invalidante, che è noto con il nome iperidrosi. L’iperidrosi può essere generale, cioè diffusa indistintamente su tutta la superficie corporea oppure limitarsi ad alcune parti, soprattutto ascelle, mani, piedi e fronte.
I picchi di iperidrosi, in genere, si hanno durante la stagione estiva quando le temperature si innalzano, e si possono contenere con dei rimedi fitoterapici. Ci sono infatti piante ed erbe che preparate ed assunte in un certo modo consentono di regolare la sudorazione in eccesso. Vediamo quindi quali sono queste piante più indicate per limitare di sudare tanto. Di seguito forniremo anche i consigli circa la loro coltivazione, cosa che consente di risparmiare e di avere sempre a disposizione la soluzione ai propri problemi.
Salvia
La salvia è una pianta aromatica molto apprezzata per la sua versatilità, è infatti utile in cucina, così come per scopi terapeutici. Molteplici sono le sue proprietà, è un ottimo antitraspirante e se usato come decotto consente di limitare la sudorazione. La preparazione del decotto alla salvia dovrebbe avvenire utilizzando delle foglie essiccate e sminuzzate, le quali andrebbero tenute in infusione 5 minuti in un pentolino d’acqua portata ad ebollizione. Dopodiché, lasciar raffreddare e bagnarsi la pelle direttamente con il decotto, soprattutto le parti colpite da una maggiore sudorazione, fatta eccezione del viso e delle parti intime.
Come coltivare la salvia in vaso: per avere sempre la salvia disponibile, per cucinare o preparare tisane o decotti, si può decidere di coltivarla a casa, in vaso. Principalmente, quel che occorre è un vaso dalla media profondità, circa 30 o 40 centimetri, un terriccio ricco di sostanza organica, del concime da dare periodicamente e o i semi o già una piccola piantina pronta da trapiantare.
Cardo dei lanaioli
Il cardo dei lanaioli è una pianta erbacea che ha molteplici campi d’impiego e che tra i tanti benefici presenta quello di regolare la sudorazione. Il suo nome ufficiale sarebbe Dipsacus fullonum, dove il primo termine significa “togliere la sete” perché la particolare forma delle foglie da sì che vengano qui trattenute le gocce d’acqua che dissetano gli insetti ed i piccoli animali.
Per beneficiare delle sue proprietà si consiglia di assumere ogni mattina un decotto preparato con 2 grammi di radici di cardo dei lanaioli e 100 millilitri d’acqua. Il sapore non è dei migliori, il consiglio è quindi di assumerlo, filtrato, a piccole dosi, quanto una tazzina di caffè alla volta e, possibilmente, a digiuno.
Come coltivare il cardo dei lanaioli: trattandosi di una pianta erbacea, che cresce spontaneamente in prossimità di fossi e terreni incolti, non può essere coltivata in vaso, bensì solo in giardino o in serra. Necessita di essere posizionata in un punto molto soleggiato e di avere un terreno umido, per il resto ben si adatta a tutte le altre situazioni.
Astragalo
L’astragalus membranaceus è una pianta erbacea del nord est della Cina che viene apprezzata per il sostenimento che garantisce alle difese del corpo; infatti ha grandi proprietà immunostimolanti, adattogene e disintossicanti e, se assunto regolarmente, aiuta a diminuire la ritenzione idrica, il sudore in eccesso, ma anche la sensazione di sete. Il miglior modo per assumerlo sarebbe attraverso una tisana, cioè un’infusione da bere, possibilmente la sera prima di andare a dormire, così da consentire un sonno fresco ed asciutto. Questo perché chi soffre di iperidrosi continua a stare male, cioè a sudare, anche durante la notte.
Come coltivare l’astragalo: la coltivazione dell’astragalo è possibile, ma se la si vuol fare appunto per godere dei suoi benefici terapeutici è preferibile acquistarne le tinture già pronte create con gli estratti delle foglie e dei fiori. Ci teniamo a specificarlo in quanto occorrono più di 2 anni prima che la pianta fiorisca per la prima volta ed almeno il doppio degli anni affinché le radici abbiano i costituenti medicinali desiderati.