Maestoso ed affascinante, il castagno vive bene nelle zone montane dove il clima è temperato-freddo. Non si tratta quindi della tipica pianta da tenere in giardino, tuttavia se si ha molto spazio e si vive ad almeno 500 sul livello del male può essere piantato. Per la precisione, facciamo presente che può arrivare a più di 20 metri di altezza, quindi ecco le dimensioni dell’area verde devono essere veramente grandi. Per questo il castagno tipicamente si trova nelle aree boschive o negli immensi parchi delle zone collinari.
Capita spesso di vedere castagneti, cioè alberi della stessa specie uno accanto all’altro. Questo perché molte varietà di questa pianta sono autofertili e se riunite danno maggiori probabilità di ottenere un buon raccolto. Tuttavia, si può piantare anche solamente un castagno, seguendo i consigli che adesso suggeriamo. Affinché la pianta cresca senza problemi è necessario infatti conoscere le sue caratteristiche. Allo stesso modo, è importante seguire alcune precise accortezze.
Quando piantare il castagno
Il periodo migliore per effettuare un impianto di piante di castagno, ma anche per seminarne una nuova, è l’autunno. La differenza tra le due metodologie consiste, come in tutti i casi, dal punto di partenza. Nel caso dell’impianto si utilizzano delle piante che sono state già innestate in vivaio. Nel caso della semina si procede alla coltivazione dal seme, previa scelta della varietà di castagno desiderata. A tal proposito facciamo presente che la semina può avvenire direttamente nel terreno oppure in vaso. Se si sceglie di piantare il castagno in vaso si renderà necessario poi il trapianto non appena la pianta è cresciuta.
Per quanto riguarda il terreno, esso dovrebbe essere ricco di sostanza organica, oltre che fresco e profondo. Assolutamente sconsigliati sono i terreni compatti e calcarei.
Se il terreno fosse poi anche leggermente in pendenza sarebbe ancor meglio. Questo perché il drenaggio dell’acqua sarebbe favorito e le radici non si inzupperebbero troppo.
Tornando al composto organico specifichiamo che esso è necessario per nutrire il primo biennio della pianta e che servono soprattutto fosforo e potassio. Si sa che il terreno rappresenta la base di ciascuna pianta, quindi è necessario anche misurarne il valore di acidità. Il pH ideale del terreno del castagno è compreso tra 4.5 e 6.5. Se tale valore supera il 7 occorre intervenire con del solfato di ferro.
Parliamo di primo biennio perché si tratta del periodo più delicato della crescita del castagno, la quale necessita anche di qualche potatura. Il castagno infatti non ha bisogno di strutture di sostegno, ma per far sì che si formino delle branche robuste occorre intervenire con delle operazioni di potatura. Inoltre, ciò che è importante è rimuovere i rami secchi e le piante e le foglie che si accumulano intorno al fusto, oltre che alla sua base.
Altri accorgimenti da avere per la messa a dimora riguardano la posizione e l’esposizione. Intorno alla pianta o ai semi vi deve essere abbastanza spazio, in ogni direzione. Generalmente si stimano almeno 10 metri da ogni lato. A maggior ragione se si desidera piantare più di un castagno bisognerebbe lasciare almeno 50 metri di distanza da uno all’altro. La posizione invece dovrebbe essere in un punto soleggiato.
Come prendersi cura del castagno
Analizziamo ora gli interventi necessari per prendersi cura di una pianta di castagno, così da farla crescere bene ed in salute.
Irrigazione: nei primi 2 mesi dalla semina il castagno ha bisogno di molta acqua, si stimano almeno 4 litri a settimana, che possono poi diventare 2,5 litri a settimana dal 3° mese di vita in poi, finché la pianta è in stato vegetativo. Quando diventa dormiente, cioè quando perde le foglie, l’irrigazione va interrotta.
Erbacce: come già accennato in precedenza, è importante mantenere pulita l’area intorno al fusto della pianta. Dei buoni risultati in tal direzione si possono ottenere se intorno all’albero viene messo del pacchiane organico o del diserbante contro gli infestanti. In quest’ultimo caso ci sarebbe tuttavia bisogno di proteggere in anticipo l’albero stesso.
Fertilizzante: dal 2° anno di vita, aggiungere del fertilizzante al terreno; in particolare si consiglia un fertilizzante ricco di potassio, fosforo ed azoto in misura 10-10-10.
Raccolta: per la raccolta bisogna avere pazienza, i primi frutti possono arrivare dopo diversi anni. A seconda delle specie, si devono attendere dai 5 agli 8 anni. in ogni caso, si tratterà del periodo autunnale.