La vita è un apprendimento continuo, capita spesso di saper riconoscere un fenomeno senza però sapere il suo nome. Un esempio? Il foliage, un evento naturale ampiamente conosciuto, ma che pochi sanno che si chiama così. Di cosa stiamo parlando? Del cambiamento del colore delle foglie degli alberi, che da verdi diventano gialle, poi arancioni, rosse e marroni.
Si tratta di un fenomeno tipico della stagione autunnale che dà vita a panorami spettacolari, per questo negli ultimi tempi si sente parlare di foliage anche come fenomeno social. Ora che i social network fanno parte della quotidianità di quasi tutti noi e le foto rappresentano una delle cose più importanti di cui andare fieri, si va a caccia della foto perfetta del foliage.
Non è nostra intenzione entrare nel merito di questa tendenza, che tuttavia ha i suoi benefici. Sì perché stare a stretto contatto con la natura porta dei vantaggi. Fa bene alla mente, al corpo ed allo spirito. Respirare all’aria aperta è salutare per i nostri polmoni, ma anche calarsi in un’atmosfera tranquilla, colorata e profumata come quella di una foresta o un viale circondato da alberi allontana lo stress. Una passeggiata in un parco o in un bosco è un vero e proprio toccasana, fa staccare la mente ed elaborare solo pensieri costruttivi, positivi.
Quali alberi cambiano il colore delle foglie in autunno?
Detto questo, ciò che è interessante è capire quali alberi cambiano il colore delle foglie e quali no. Si deve sapere infatti che questo fenomeno non è tipico di tutti gli alberi. Parimenti, non tutti gli alberi presentano lo stesso foliage. Ciò significa per esempio che alcune specie cambiano il colore dal verde al marrone, senza passare dalle sfumature rossastre.
Il cambiamento e la comparsa dei colori autunnali nelle chiome degli alberi è tipico delle piante caducifoglie che vivono nelle zone a clima temperato. La perdita delle foglie rappresenta per loro un modo per difendersi, un modo per prepararsi ad una stagione dal clima sfavorevole.
Come accennato, in alcune specie si può assistere a più di un passaggio di colore, mentre altre presentano foglie che virano solo dal verde al marrone per poi cadere. A tal proposito evidenziamo un’altra differenza che riguarda la durata del fenomeno. Le pianta le cui foglie vanno dal giallo all’arancione e poi dal porpora al marrone, rimangono attaccate ai rami per un periodo di tempo maggiore. Quindi lo spettacolare effetto cromatico si può osservare più a lungo.
Perché il colore delle foglie in autunno cambia?
Appurato che stiamo parlando di un fenomeno naturale, per rispondere a questa domanda dobbiamo prendere in considerazione la clorofilla ed il processo di fotosintesi.
Le foglie generalmente sono ricche di clorofilla, cioè di quel pigmento che assorbe la luce e le fa sembrare verdi. Diciamo sembrare perché in realtà le foglie non sono verdi, semplicemente le percepiamo così perché la clorofilla maschera gli altri pigmenti che esse contengono.
Quando le foglie delle piante decidue invecchiano, in autunno, la clorofilla si dirada, è presente in meno quantità e ciò permette quindi di percepire le altre molecole colorate.
Il colore che si vede è dato dai pigmenti: le foglie gialle, arancioni e rosse per esempio sono tipiche dei carotenoidi, i quali contribuiscono alla fotosintesi. Il loro supporto consiste infatti nell’assorbire quella parte di luce che non assorbe la clorofilla.
Inoltre, i carotenoidi sono utili per la foto protezione durante la fotosintesi. Il processo di fotosintesi rappresenta uno stress ossidativo per le piante e i carotenoidi sono fondamentali in quanto sono degli antiossidanti naturali.
Un discorso diverso va invece fatto per i flavonoidi, vale a dire per quei composti che si producono quando le piante e le foglie sono esposte ad un grande stress, come il freddo e l’invecchiamento per esempio. Essi si contraddistinguono per colorare di rosso le foglie, come succede all’acero saccarifero per esempio.
Alcune specie di acero, come l’acero giapponese per esempio, hanno le foglie sempre rosse. Esse sono quindi ricche di flavonoidi fogliari per tutta la stagione vegetativa, la loro quantità è maggiore rispetto a quella della clorofilla.
In ogni caso, il processo di cambiamento di colore delle foglie, a cui consegue la caduta, è un fenomeno di protezione, per evitare cioè che le condizioni difficili della stagione fredda danneggi le foglie, tanto da renderle delle facili prede dei patogeni.